Non si placano le polemiche relative all’adeguamento dei compensi per copia privata , di cui all’art.39 dell’attuale bozza del testo di recepimento della Direttiva 29/2001 (vd. articolo precedente). A farsi sentire stavolta è l’Associazione Fonografici Italiani, che, attraverso un comunicato stampa, sostiene la validità del decreto.
L’A.F.I. sostiene infatti che tale decreto prevede “un adeguamento dell’ “equo compenso” previsto già nel nostro ordinamento dal 1992, che la SIAE versa a tutti coloro che con il loro lavoro contribuiscono alla creazione di musica e film.” e che tale adeguamento “non ha nulla a che vedere con la pirateria che è un fenomeno criminale nè con le imposte che sono percepite dallo Stato.”
L’A.F.I. inoltre sottolinea che “l’adeguamento previsto nell’attuale bozza del decreto di recepimento della Direttiva 29/2001, attualmente presso il Dipartimento delle Politiche Comunitarie, è comunque di gran lunga inferiore all’equo compenso per copia privata che artisti, autori, editori e produttori di altri paesi europei come Francia, Germania, Olanda, Spagna da anni percepiscono. In Italia parliamo di una media tra il 500 % e il 1000% in meno.”
Sempre da fonti A.F.I. si evince che il compenso per copia privata per il supporto audio in Italia è di 0,036 Euro, in Francia, 0,29 ( +700%) in Olanda 0, 23 ( + 540%), in Spagna 0,18 (+400%).
Per il supporto video in Italia è di 0,02 Euro, in Francia 0,45 ( +2000%) e su cd-rom in Italia 0,01 Euro, in Francia 0,45 Euro, in Danimarca 0,43 e in Belgio 0.23.