La posizione di Romano Prodi sul DL 223/2006 (ora legge 248/2006)

Dalla Conferenza Stampa del Presidente del Consiglio dei Ministri, Romano
Prodi (Roma, 30 giugno 2006):

"Con il Ministro Bersani siamo riusciti a centrare un obiettivo complicato,
ma essenziale: cambiare molti settori dell’economia in cui rendite
di posizione o comportamenti ormai secolari, rendevano meno facile il ricambio
con le nuove
generazioni e intralciavano la competizione
.
Sarà lui a spiegarvi, voce
per voce, le novità e le soluzioni individuate. Posso solo dirvi che tocca davvero i punti più importanti che ancora
non erano stati assoggettati ad un cambiamento in modo da renderli adatti allo
sviluppo, alla promozione della concorrenza e, soprattutto, alla protezione
dei consumatori.

I servizi professionali subiscono una vera e propria rivoluzione;
arriva la tutela della concorrenza nel settore commerciale; vi sono disposizioni
che
riguardano la liberalizzazione e l’attività di produzione di pane; la
distribuzione dei farmaci; la deroga al divieto del cumulo di licenze per il
servizio di taxi; le misure urgenti in materia di passaggi di proprietà di
beni immobili registrati (automobili, motociclette, ecc.); le clausole anticoncorrenziali
in tema di responsabilità civile auto; il sistema informativo sui prezzi
dei prodotti agroalimentari; le condizioni contrattuali per i conti correnti
bancari; la soppressione di commissioni inutili e di disposizioni burocratiche
che non ci sembravano produttive e altre norme che impedivano il lavoro dell’Autorità garante
per la concorrenza".

Intervento del Presidente del Consiglio, Romano Prodi, sul decreto per i cittadini-consumatori
(5 luglio 2006):

"Il Governo è chiamato a decidere per il bene e nell’interesse
della collettività. Questo è il suo dovere, questa è la
sua missione. Se il Governo si fa condizionare dalle pretese o dalle proteste
di questa o quella categoria non può perseguire la sua missione, una
missione che riguarda l’interesse collettivo.

Il decreto sulle liberalizzazioni è uno
dei provvedimenti di cui questo Paese ha bisogno.

Se vogliamo un Paese moderno,
se, più semplicemente, vogliamo un Paese
normale, bisogna che tutti, e dico davvero tutti, si assumano la responsabilità di
fare significativi passi avanti per il rispetto dei diritti dei cittadini-consumatori.

Quei diritti che a parole ognuno invoca, ma che quando toccano interessi specifici
provocano arroccamenti e resistenze.

Ciò non vuole dire che il Governo
non sia disposto al dialogo e all’ascolto
delle legittime preoccupazioni e che non sia pronto a chiarire tutti gli aspetti
del suo operato con le categorie interessate. Ma non siamo in ogni caso disposti
a recedere dalle politiche di risanamento e di rilancio della nostra economia,
per timore delle proteste.

Siamo fermamente e serenamente convinti che le decisioni
prese seguano la direzione giusta e portino benefici a tutti, anche alle categorie
che da questi
provvedimenti oggi si sentono, a torto, danneggiate.

La libertà di mercato,
la concorrenza, come la libertà di opinione,
sono il bene più prezioso che ci è stato donato dalle democrazie
occidentali. Se vogliamo che il nostro Paese competa con il mondo e con il
mondo si confronti a viso aperto è dalla difesa di questi valori culturali
che dobbiamo partire".

Redazione

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