E’ stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale, Serie generale n. 10 del 13 gennaio 2007, la legge n. 1 dell’11 gennaio 2007, recante nuove disposizioni in materia di esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore.
Si è ammessi all’esame di Stato a seguito di un giudizio di ammissione. Per gli anni scolastici 2006-2007 e 2007-2008 valgono le disposizioni transitorie contenute nell’art. 3, a norma del quale non si applica la disciplina relativa ai debiti.
In sede di scrutinio finale si procederà ad una valutazione dello studente che tenga conto:
– delle conoscenze e delle competenze acquisite nell’ultimo anno del corso di studi;
– delle capacità critiche ed espressive;
– degli sforzi compiuti per colmare eventuali lacune e raggiungere una preparazione complessiva che gli consenta di affrontare l’esame, anche in presenza di valutazioni non sufficienti nelle singole discipline.
L’abbreviazione di un anno per merito è consentita soltanto agli studenti che, oltre ad aver riportato nello scrutinio finale della penultima classe non meno di otto decimi in ciascuna disciplina, hanno seguito un corso regolare di studi di istruzione secondaria superiore, riportando una votazione non inferiore a sette decimi in ciascuna disciplina negli scrutini finali dei due anni antecedenti il penultimo, senza essere incorsi in ripetenze.
L’esame di Stato comprende tre prove scritte ed un colloquio.
Delle prove scritte:
– la prima è intesa ad accertare la padronanza della lingua italiana o della lingua nella quale si svolge l’insegnamento, nonché le capacità espressive, logico-linguistiche e critiche del candidato;
– la seconda, (che può essere anche una prova grafica o crittografica), ha per oggetto una delle materie caratterizzanti il corso di studio. Negli istituti tecnici, negli istituti professionali, negli istituti d’arte e nei licei artistici le modalità di svolgimento tengono conto della dimensione tecnico-pratica e laboratoriale delle discipline coinvolte e possono articolarsi in più di un giorno di lavoro; (per le materie oggetto della seconda prova scritta nei singoli Istituti di istruzione secondaria superiore si veda la tabella allegata)
– la terza è espressione dell’autonomia didattico-metodologica ed organizzativa delle istituzioni scolastiche; è strettamente correlata al piano dell’offerta formativa utilizzato da ciascuna di esse; è a carattere pluridisciplinare; verte sulle materie dell’ultimo anno di corso, e consiste nella trattazione sintetica di argomenti, nella risposta a quesiti singoli o multipli, ovvero nella soluzione di problemi, o di casi pratici e professionali, o nello sviluppo di progetti.
Il colloquio si svolge su argomenti di interesse multidisciplinare attinenti ai programmi e al lavoro didattico dell’ultimo anno di corso. Rientra tra gli argomenti di interesse multidisciplinare l’eventuale presentazione da parte dei candidati di ricerche e progetti in forma di tesine, preparate durante l’anno scolastico anche con l’ausilio dei docenti della classe. Nel corso del colloquio é d’obbligo la discussione degli elaborati relativi alle prove scritte. Il colloquio si considera interamente risolto solo se si è svolto secondo tutte le fasi sopraindicate, interessando tutte le discipline per le quali i commissari, interni ed esterni, abbiano titolo secondo la normativa vigente.
La Commissione giudicatrice è costituita al massimo da sei componenti, di cui tre interni e tre esterni, ai quali si aggiunge un Presidente anch’esso esterno. Per ogni singola classe si costituisce una Commissione. I membri esterni ed il Presidente sono comuni per ogni due Commissioni, abbinate generalmente secondo criteri di omogeneità o affinità culturali e pedagogiche esistenti tra gli indirizzi di studio. I membri interni, viceversa, sono i docenti rappresentanti di ciascuna classe. Ad ogni Commissione sono assegnati non più di trentacinque candidati. Ciascuna Commissione di istituto legalmente riconosciuto o pareggiato è abbinata ad una commissione di istituto statale o paritario.
Il punteggio massimo attribuibile al colloquio resta fissato nella misura massima di 35 punti; quello del credito scolastico nella misura massima di 20 punti. Il punteggio massimo complessivo da attribuire al termine delle prove resta fissato a 100 punti. È consentita l’attribuzione della lode ai candidati che avranno conseguito il punteggio massimo di 100 punti senza fruire del bonus integrativo dei 5 punti.
Una task-force di Ispettori in servizio presso il Ministero è stata costituita presso il Dipartimento dell’Istruzione, con il compito di fornire alle scuole la più ampia informazione sulle novità dell’esame, nonché di provvedere, di concerto con gli Ispettori operanti nelle regioni, all’attuazione di adeguate forme di assistenza e di intervento. Gli stessi Ispettori avranno altresì cura di verificare la più rigorosa osservanza, da parte degli istituti scolastici statali e paritari, delle norme e delle disposizioni impartite. In presenza di eventuali irregolarità emerse negli istituti statali, – e in ogni caso a campione negli istituti paritari per verificare la regolarità di tutti gli adempimenti previsti per lo svolgimento degli esami di Stato, di idoneità e integrativi -,saranno disposti appositi incarichi ispettivi dai Direttori Generali degli Uffici scolastici regionali.
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LEGGE 11 gennaio 2007, n. 1
Disposizioni in materia di esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore e delega al Governo in materia di raccordo tra la scuola e le universita’.
La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno approvato;
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Promulga
la seguente legge:
Art. 1.
(Ammissione all’esame di Stato, commissione e sede di esame).
1. Gli articoli 2, 3 e 4 della legge 10 dicembre 1997, n. 425, sono sostituiti dai seguenti:
“Art. 2. – (Ammissione). – 1. All’esame di Stato sono ammessi: a) gli alunni delle scuole statali e paritarie che abbiano frequentato
l’ultimo anno di corso, siano stati valutati positivamente in sede di scrutinio finale e abbiano comunque saldato i debiti formativi contratti nei precedenti anni scolastici, secondo modalita’ definite con decreto del Ministro della pubblica istruzione; b) alle stesse condizioni e con i requisiti di cui alla lettera a), gli alunni delle scuole pareggiate o legalmente riconosciute nelle quali continuano a funzionare corsi di studio, fino al loro completamento, ai sensi dell’articolo 1-bis, comma 6, del decreto-legge 5 dicembre 2005, n. 250, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 febbraio 2006, n. 27.
2. All’esame di Stato sono ammessi, altresi’, con abbreviazione di un anno per merito, gli alunni delle scuole statali e paritarie e gli alunni delle scuole pareggiate o legalmente riconosciute di cui al comma 1, lettera b), che hanno riportato, nello scrutinio finale
della penultima classe, non meno di otto decimi in ciascuna disciplina, che hanno seguito un regolare corso di studi di istruzione secondaria superiore e che hanno riportato una votazione non inferiore a sette decimi in ciascuna disciplina negli scrutini finali dei due anni antecedenti il penultimo, senza essere incorsi in ripetenze nei due anni predetti, ferme restando le specifiche
disposizioni concernenti la valutazione dell’insegnamento dell’educazione fisica.
3. Fermo restando quanto disposto dall’articolo 7, l’ammissione dei candidati esterni che non siano in possesso di promozione all’ultima classe e’ subordinata al superamento di un esame preliminare inteso ad accertare la loro preparazione sulle materie previste dal piano di studi dell’anno o degli anni per i quali non siano in possesso della promozione o dell’idoneita’ alla classe successiva, nonche’ su quelle previste dal piano di studi dell’ultimo anno. Si tiene conto anche di crediti formativi eventualmente acquisiti. Il superamento dell’esame preliminare, anche in caso di mancato superamento dell’esame di Stato, vale come idoneita’ all’ultima classe. L’esame preliminare e’ sostenuto davanti al consiglio della classe dell’istituto, statale o paritario, collegata alla commissione alla quale il candidato e’ stato assegnato; il candidato e’ ammesso all’esame di Stato se consegue un punteggio minimo di sei decimi in ciascuna delle prove cui e’ sottoposto.
4. I candidati esterni devono presentare domanda di ammissione all’esame di Stato e sostenere lo stesso e, ove prescritti, gli esami preliminari, presso istituzioni scolastiche statali o paritarie aventi sede nel comune di residenza ovvero, in caso di assenza nel comune dell’indirizzo di studio indicato nella domanda, nella provincia e, nel caso di assenza del medesimo indirizzo nella provincia, nella regione. Eventuale deroga deve essere autorizzata dal dirigente preposto all’Ufficio scolastico regionale di provenienza, al quale va presentata la relativa richiesta. La mancata osservanza delle disposizioni del presente comma preclude
l’ammissione all’esame di Stato, fatte salve le responsabilita’ penali, civili e amministrative a carico dei soggetti preposti alle istituzioni scolastiche interessate.
5. Per i candidati esterni il credito scolastico e’ attribuito dal consiglio di classe davanti al quale sostengono l’esame preliminare di cui al comma 3 sulla base della documentazione del curriculum scolastico, dei crediti formativi e dei risultati delle prove preliminari. Le esperienze professionali documentabili possono essere valutate quali crediti formativi.
6. Gli alunni delle classi antecedenti l’ultima, che intendano partecipare agli esami di Stato in qualita’ di candidati esterni, devono aver cessato la frequenza prima del 15 marzo e devono possedere i requisiti previsti per i medesimi candidati.
7. I candidati non appartenenti a Paesi dell’Unione europea, che non abbiano frequentato l’ultimo anno di corso di istruzione secondaria superiore in Italia o presso istituzioni scolastiche italiane all’estero, possono sostenere l’esame di Stato in qualita’ di candidati esterni, secondo le medesime modalita’ previste ai commi 3, 4, 5 e 6.
8. Possono sostenere, nella sessione dello stesso anno, con abbreviazione di un anno per merito, il corrispondente esame di qualifica o di licenza di maestro d’arte, rispettivamente gli alunni degli istituti professionali e degli istituti d’arte che, nello scrutinio finale per la promozione alla classe terza, abbiano riportato non meno di otto decimi in ciascuna disciplina, abbiano riportato una valutazione non inferiore a sette decimi in ciascuna disciplina al termine del primo anno e non siano incorsi in ripetenze, ferme restando le specifiche disposizioni concernenti la valutazione dell’insegnamento dell’educazione fisica.
Art. 3. – (Contenuto ed esito dell’esame). – 1. L’esame di Stato conclusivo dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore e’ finalizzato all’accertamento delle conoscenze e delle competenze acquisite nell’ultimo anno del corso di studi in relazione agli obiettivi generali e specifici propri di ciascun indirizzo e delle basi culturali generali, nonche’ delle capacita’ critiche del candidato.
2. L’esame di Stato comprende tre prove scritte ed un colloquio. La prima prova scritta e’ intesa ad accertare la padronanza della lingua italiana o della lingua nella quale si svolge l’insegnamento, nonche’ le capacita’ espressive, logico-linguistiche e critiche del candidato; la seconda prova, che puo’ essere anche grafica o scrittografica, ha per oggetto una delle materie caratterizzanti il corso di studio. Negli istituti tecnici, negli istituti professionali, negli istituti d’arte e nei licei artistici le modalita’ di svolgimento tengono conto della dimensione tecnico-pratica e laboratoriale delle discipline coinvolte e possono articolarsi anche in piu’ di un giorno di lavoro; la terza prova e’ espressione dell’autonomia didattico-metodologica ed organizzativa delle istituzioni scolastiche ed e’ strettamente correlata al piano dell’offerta formativa utilizzato da ciascuna di esse. Essa e’ a carattere pluridisciplinare, verte sulle materie dell’ultimo anno di corso e consiste nella trattazione sintetica di argomenti, nella
risposta a quesiti singoli o multipli ovvero nella soluzione di problemi o di casi pratici e professionali o nello sviluppo di progetti; tale ultima prova e’ strutturata in modo da consentire, di norma, anche l’accertamento della conoscenza di una lingua straniera.
L’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione (INVALSI) provvede, sulla base di apposite direttive impartite dal Ministro della pubblica istruzione ai sensi del comma 3, alla predisposizione di modelli da porre a disposizione
delle autonomie scolastiche ai fini della elaborazione della terza prova. L’Istituto provvede, altresi’, alla valutazione dei livelli di apprendimento degli studenti a conclusione dei percorsi dell’istruzione secondaria superiore, utilizzando le prove scritte degli esami di Stato secondo criteri e modalita’ coerenti con quelli applicati a livello internazionale per garantirne la comparabilita’.
3. I testi relativi alla prima e alla seconda prova scritta, scelti dal Ministro, sono inviati dal Ministero della pubblica istruzione; il testo della terza prova scritta e’ predisposto dalla commissione d’esame con modalita’ predefinite. Le materie oggetto della seconda prova scritta sono individuate dal Ministro della pubblica istruzione entro la prima decade del mese di aprile di ciascun anno. Il Ministro disciplina altresi’ le caratteristiche della terza prova scritta, nonche’ le modalita’ con le quali la commissione d’esame provvede alla elaborazione delle prime due prove d’esame in caso di mancato tempestivo ricevimento delle medesime.
4. Il colloquio si svolge su argomenti di interesse multidisciplinare attinenti ai programmi e al lavoro didattico dell’ultimo anno di corso.
5. La lingua d’esame e’ la lingua ufficiale di insegnamento.
6. A conclusione dell’esame di Stato e’ assegnato a ciascun candidato un voto finale complessivo in centesimi, che e’ il risultato della somma dei punti attribuiti dalla commissione d’esame alle prove scritte e al colloquio e dei punti per il credito scolastico acquisito da ciascun candidato. La commissione d’esame dispone di 45 punti per la valutazione delle prove scritte e di 30 per la valutazione del colloquio. Ciascun candidato puo’ far valere un credito scolastico massimo di 25 punti. Il punteggio minimo complessivo per superare l’esame e’ di 60/100. L’esito delle prove scritte e’ pubblicato, per tutti i candidati, nell’albo dell’istituto sede della commissione d’esame un giorno prima della data fissata per l’inizio dello svolgimento del colloquio. Fermo restando il punteggio massimo di 100, la commissione di esame puo’ motivatamente integrare il punteggio fino ad un massimo di 5 punti ove il candidato abbia ottenuto un credito scolastico di almeno 15 punti e un risultato complessivo della prova di esame pari almeno a 70 punti. A coloro che conseguono il punteggio massimo di 100 punti senza fruire della predetta integrazione puo’ essere attribuita la lode dalla commissione.
7. Gli esami degli alunni con handicap sono disciplinati in coerenza con la legge 5 febbraio 1992, n. 104.
8. Alla regione Valle d’Aosta si applicano le disposizioni di cui all’articolo 21, comma 20-bis, della legge 15 marzo 1997, n. 59.
9. Per gli alunni ammalati o assenti dagli esami per cause specificamente individuate sono previste una sessione suppletiva d’esame e, in casi eccezionali, particolari modalita’ di svolgimento degli stessi.
Art. 4. – (Commissione e sede di esame) – 1. La commissione di esame di Stato e’ composta da non piu’ di sei commissari, dei quali il cinquanta per cento interni e il restante cinquanta per cento esterni all’istituto, piu’ il presidente, esterno. Le materie di
esame affidate ai commissari esterni sono scelte annualmente con le modalita’ e nei termini stabiliti con decreto, di natura non regolamentare, del Ministro della pubblica istruzione. La commissione e’ nominata dal dirigente preposto all’Ufficio scolastico regionale,
sulla base di criteri determinati a livello nazionale.
2. Ogni due classi sono nominati un presidente unico e commissari esterni comuni alle classi stesse, in numero pari a quello dei commissari interni di ciascuna classe e, comunque, non superiore a tre. In ogni caso, e’ assicurata la presenza dei commissari delle materie oggetto di prima e seconda prova scritta. Ad ogni classe sono assegnati non piu’ di trentacinque candidati. Ciascuna commissione di istituto legalmente riconosciuto o pareggiato e’ abbinata a una commissione di istituto statale o paritario.
3. Il presidente e’ nominato, sulla base di criteri e modalita’ determinati, secondo il seguente ordine, tra:
a) i dirigenti scolastici in servizio preposti ad istituti di istruzione secondaria superiore statali, ovvero ad istituti di istruzione statali nei quali funzionano corsi di studio di istruzione secondaria superiore, e i dirigenti preposti ai convitti nazionali ed agli educandati femminili;
b) i dirigenti scolastici in servizio preposti ad istituti di istruzione primaria e secondaria di primo grado, provvisti di abilitazione all’insegnamento negli istituti di istruzione secondaria superiore;
c) i docenti in servizio in istituti di istruzione secondaria superiore statali, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato, con almeno dieci anni di servizio di ruolo;
d) i professori universitari di prima e seconda fascia anche fuori ruolo, e i ricercatori universitari confermati;
e) i direttori e i docenti di ruolo degli istituti di alta formazione artistica, musicale e coreutica;
f) i dirigenti scolastici e i docenti di istituti di istruzione secondaria superiore statali, collocati a riposo da non piu’ di tre
anni.
4. I commissari esterni sono nominati tra i docenti di istituti statali di istruzione secondaria superiore.
5. I casi e le modalita’ di sostituzione dei commissari e dei presidenti sono specificamente individuati con decreto del Ministro della pubblica istruzione, di natura non regolamentare.
6. Le nomine dei presidenti e dei commissari esterni sono effettuate avuto riguardo, con esclusione dei presidenti e dei commissari provenienti da istituti scolastici appartenenti allo stesso distretto, nell’ordine, all’ambito comunale, provinciale e, solo in casi eccezionali, all’ambito regionale o interregionale.
7. E’ stabilita l’incompatibilita’ a svolgere la funzione di presidente o di commissario esterno della commissione di esame nella propria scuola, nelle scuole ove si sia gia’ espletato per due volte consecutive, nei due anni precedenti, l’incarico di presidente o di commissario esterno e nelle scuole nelle quali si sia prestato servizio nei due anni precedenti.
8. Le commissioni d’esame possono provvedere alla correzione delle prove scritte operando per aree disciplinari; le decisioni finali sono assunte dall’intera commissione a maggioranza assoluta.
9. I candidati esterni sono ripartiti tra le diverse commissioni degli istituti statali e paritari e il loro numero non puo’ superare il cinquanta per cento dei candidati interni, fermo restando il limite numerico di trentacinque candidati; nel caso non vi sia la possibilita’ di assegnare i candidati esterni alle predette commissioni possono essere autorizzate, dal dirigente preposto
all’Ufficio scolastico regionale, commissioni con un numero maggiore di candidati esterni ovvero commissioni apposite con soli candidati esterni costituite esclusivamente presso istituzioni scolastiche statali. Presso ciascuna istituzione scolastica puo’ essere costituita soltanto una commissione di soli candidati esterni. Un’altra commissione di soli candidati esterni puo’ essere costituita soltanto in caso di corsi di studio a scarsa o disomogenea diffusione sul territorio nazionale. I candidati esterni sostengono l’esame di Stato secondo le modalita’ dettate al riguardo dalle norme regolamentari di cui all’articolo 1, comma 2.
10. I compensi per i presidenti e per i componenti delle commissioni sono onnicomprensivi e sostitutivi di qualsiasi altro emolumento e rimborso spese; essi sono differenziati in relazione alla funzione di presidente, di commissario esterno e di commissario interno. Per i presidenti e per i commissari esterni si tiene conto dei tempi di percorrenza dalla sede di servizio o di residenza a quella di esame. La misura dei compensi e’ stabilita in sede di contrattazione collettiva del comparto del personale della scuola. In mancanza di norme contrattuali al riguardo, alla determinazione della misura dei compensi si provvede con decreto del Ministro della pubblica istruzione, adottato di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze. L’onere previsto per il compenso spettante ai commissari esterni e ai presidenti delle commissioni degli istituti paritari e degli istituti pareggiati e legalmente riconosciuti in cui continuano a funzionare corsi di studio ai sensi dell’articolo 1-bis, comma 6, del decreto-legge 5 dicembre 2005, n. 250, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 febbraio 2006, n. 27, e’ a carico dello Stato.
11. Sede d’esame per i candidati interni sono gli istituti statali e paritari; sono sede di esame anche gli istituti pareggiati e legalmente riconosciuti, con corsi che continuano a funzionare ai sensi dell’articolo 1-bis, comma 6, del decreto-legge 5 dicembre 2005, n. 250, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 febbraio 2006, n. 27. Sede d’esame per i candidati esterni sono gli istituti statali e paritari. Qualora il candidato non sia residente in Italia, la sede di esame e’ indicata dal dirigente preposto all’Ufficio scolastico regionale al quale viene presentata la domanda di ammissione agli esami.
12. Sistematiche e costanti verifiche e monitoraggi sul regolare funzionamento degli istituti statali e paritari e, in particolare, sulla organizzazione e la gestione degli esami di Stato, di idoneita’ ed integrativi, nonche’ sulle iniziative organizzativo-didattiche realizzate dalla istituzione scolastica per il recupero dei debiti, sono assicurati nell’ambito della funzione ispettiva”.